Da Vezza d'Oglio al Passo Gavia e Mortirolo
passando per Ponte di Legno, Passo di Gavia, Bormio, Mazzo di Valtellina, Passo Mortirolo, Monno e Vezza d'Oglio.
Itinerario che richiede una preparazione con molti chilometri nelle gambe, buon allenamento prima di affrontare gare di granfondo amatoriali.  
   
Km totali 109
   
Dislivello 2.900 metri
   
Indice difficoltà 200 (Indice di difficoltà considera chilometri e dislivello (100 km dislivello 1.000 metri IND. DIFF.=100)
   
Dislivello 2.900 metri
   
Percorso Vezza d'Oglio, Ponte di Legno, Passo di Gavia, Santa Cristina, Bormio, Mazzo di Valtellina, Passo Mortirolo, Monno e Vezza d'Oglio.
   
Salite Giro lungo con due salite molto impegnative: la prima da Ponte di Legno al Passo Gavia, lunga 17,3 km, dislivello di 1363 metri, pendenza media del 7,9%, pendenza massima del 16%. L'altra da Mazzo di Valtellina al Mortirolo, lunga 12,5 km, dislivello di 1300 metri, pendenza media del 10,5%, pendenza massima del 18,0%.
 
Ponte di Legno

Chiesa della SS. Trinità a Ponte di Legno.

 

Ponte di Legno

Ponte di Legno, paese che conserva l'antico fascino di un borgo antico, si trova a 1258 metri nella alta Val Camonica tra le montagne dell'Adamello-Presanella a sud-est e dell'Ortles-Cevedale a nord. Il paese di Ponte di Legno è adagiato in una conca naturale attorniata da verdi pascoli, fitti boschi di abeti e pareti rocciose e, dai vari torrenti che confluiscono nel fiume Olio. Per l'inverno offre piste di vario livello, dotate di innevamento artificiale e servite da tre seggiovie e tre sciovie che garantiscono un'ottima sciabilità. D'estate offre magnifiche passeggiate nel Gruppo Adamello Presanella, possibilità di giocare a golf nella Valbione 1530 m. in uno dei campi alpini più belli, gite in mountain bike ed escursioni a cavallo.

 
Tabella del percorso
  Tempi alla media di
Percorso Altimetrie Km par. Km tot. Pend. 17 Km/h 20 Km/h 22 Km/h
Vezza d'Oglio 1020       . . .
Ponte di Legno 1258 9,0 9,0   30'      25'      20'
Passo Gavia 2621 17,3 26,3 7,9% 2h 15'      2h      1h 50'
Santa Caterina 1737 13 39,3   2h 40' 2h 20' 2h 5'
Bormio 1217 12,5 51,8   3h 5' 2h 40' 2h 25'
Mazzo di Valtellina 552 28,0 79,8   4h 15' 3h 40' 3h 15'
Passo Mortirolo 1852 12,6 92,4 10,5% 6h 5h 10' 4h 30'
Monno 967 12,5 104,9   6h 30' 5h 35' 4h 55'
Vezza d'Oglio 1020 4,4 109,3   6h 40' 5h 45' 5h 5'
 

N.B. - I tempi di percorrenza fra distanze ravvicinate possono risultare approssimativi, la tempistica ha inevitabilmente maggior valore fra distanze significative.  

Percorso creato con Google maps

Visualizzazione ingrandita della mappa
Grafici altimetrici da Ponte di Legno al Passo di Gavia
e da Mazzo di Valtellina al Passo Mortirolo
Gavia e Mortirolo
        
Rapporti consigliati - cicloamatori : 39/23, 39/26
        
 

Note

Questo itinerario, per la lunghezza ma soprattutto per le due salite, di estrema difficoltà, richiede una preparazione con molti chilometri nelle gambe ed è da considerarsi come buon allenamento prima di partecipare a impegnative granfondo amatoriali.

Passo del Gavia

La strada, con pendenze fino al 16%, è percorribile solo in estate, da Giugno a Settembre.

Arrivati a Ponte di Legno (1260mt),  si attraversa il paese e si attraversa il fiume per prendere la strada che porta al Gavia. La salita nei primi chilometri si presenta  abbastanza dolce, dopo il primo tratto in falsopiano si giunge al bivio con la strada che porta al Tonale,  da questo punto la salita diventa interessante. Si procede tra grandi prati. Si fiancheggia il torrente immersi in una bella pineta.

Superato l'abitato di Santa Apollonia, si entra nel comprensorio del parco nazionale dello Stelvio. Si sale continuamente, qui le pendenze diventano veramente importanti (15-16%), è qui che comincia la salita vera e propia e la strada si stringe, lungo una serie di tornanti panoramici.

Questo tratto di circa 3 chilometri è particolarmente impegnativo. Comunque anche dopo questo tratto le pendenze rimangono sostenute (superando anche il 9%). Le pedalate vengono accompagnate dai refoli di aria fresca che scendono dai nevai, la natura circostante abbandona il verde per immergersi in un paesaggio sassoso. Siamo all'imbocco della breve (circa 200 metri) ma molto buia galleria che ci immette nell'ultimo tratto dell'ascesa, ma è solo nell’ultimo chilometro che la pendenza diventa più mite.  

La prima ascesa risale al 1960, con la celebre impresa del vicentino Imerio Massignan, passato solitario in vetta, ma che dovette cedere al lussemburghese Charly Gaul a causa di una foratura, arrivando al traguardo con 14 secondi di ritardo.

Passo Mortirolo

E’ da Mazzo di Valtellina che inizia la salita più dura al leggendario Mortirolo. E’ una salita, inutile dirlo, che dev’essere affrontata dosando saggiamente le energie, fin nei primi chilometri consci dell’impegno che ci aspetta!Non ancora usciti dal paese la strada sale subito con pendenze che toccano il 10%. Si procede lungo un bosco fino a superare le ultime case. La pendenza aumenta con gradualità ma costantemente, fino ad immergersi nel paesaggio boschivo che ci conduce al Mortirolo.  Le rampe non danno tregua, comunque la strada è quasi costantemente all’ombra del bosco,  poche volte si è sotto il sole cocente. La strada si snoda a tratti in una serie di tornanti. Le pendenze più impegnative si incontrano a metà del percorso, arrivando anche a punte superiori al 18%. Dopo il nono chilometro la pendenza cala significativamente. Nell’ ultimo chilometro poi le pendenze diventano ancora meno dure (siamo comunque sempre vicini all’ 8% !!). Un primo cartello in legno segnala che si è arrivati al Passo Foppa, più avanti un altro ci avvisa che finalmente abbiamo raggiunto il Passo Mortirolo. 

Sterrato fino agli anni '90, il Mortirolo nel 1990 è stato inserito nel percorso del Giro d'Italia,. Dopo essere stato asfaltato, è stato percorso in più occasioni durante la corsa ciclistica, con imprese entrate nella leggenda del ciclismo: si ricorda in particolare la fuga solitaria dell’emergente Marco Pantani nel 1994, che staccò avversari come Indurain, Berzin e Chiappucci.

    

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